Relazione sull’articolo
“Circolarità, le aziende vanno avanti con i test e fanno appello alla Ue”
Nonostante il contesto internazionale attuale – segnato da instabilità politica, economica e da un certo rallentamento dell’agenda ambientale, soprattutto dopo la rielezione di Donald Trump e l’ascesa dei governi conservatori – il settore moda italiano continua a investire concretamente nella circolarità e nella sostenibilità.
Giunto alla sua quinta edizione, il Monitor for Circular Fashion si configura come un’iniziativa strategica promossa dalla SDA Bocconi per stimolare pratiche di economia circolare nella moda.
L’edizione 2025/26 ha coinvolto:
- 27 aziende dei settori moda e tecnologia
- 123.000 dipendenti coinvolti
- 34 miliardi di euro di fatturato aggregato (2023)
- Partecipazione di UNIC, l’associazione delle aziende conciarie italiane (4,3 miliardi di euro di fatturato)
Gli obiettivi principali del Monitor sono:
- Favorire la collaborazione tra produttori, rivenditori e fornitori di servizi.
- Implementare l’eco-design in prodotti reali.
- Definire e testare KPI specifici per misurare la circolarità.
- Promuovere servizi circolari (riparazione, riuso, riciclo).
- Creare certificazioni di qualità affidabili.
Sono stati avviati sei progetti concreti, alcuni dei quali già industrializzati, altri in fase pilota.
Questi progetti coprono diverse fasi della catena del valore e rappresentano un passo concreto verso
l’attuazione dei principi di economia circolare.
Le aziende partecipanti hanno firmato un documento congiunto rivolto alle istituzioni europee, in vista di:
- L’attuazione dell’Atto Delegato per il Regolamento Ecodesign
- La revisione delle direttive CSRD e CSDDD (Pacchetto Omnibus)
Le principali richieste delle aziende:
- Chiarezza normativa e stabilità delle regole nel tempo
- Attenzione alla progettazione ecocompatibile e alla gestione dei rifiuti
- Regolamentazione del Digital Product Passport (DPP) con infrastrutture digitali interoperabili
- Monitoraggio dell’impatto sociale della filiera, anche oltre il livello Tier 1
Le imprese della moda dimostrano un impegno concreto verso la transizione circolare, nonostante
l’incertezza normativa e il rallentamento politico a livello internazionale.
Il progetto Monitor rappresenta una best practice italiana, capace di coniugare innovazione,
sostenibilità e collaborazione tra attori diversi.
Le imprese chiedono però all’Europa regole chiare, coerenti e applicabili, per non frenare un cambiamento ormai in atto.
Fonte: Il Sole 24 Ore

