Luca Sburlati nuovo presidente di Confindustria Moda
Il rilancio e la resilienza della filiera moda italiana passano attraverso il potenziamento delle piccole e medie imprese.
È questo il messaggio chiave emerso dall’Assemblea Generale di Confindustria Moda, svoltasi a Milano, durante la quale Luca Sburlati è stato eletto presidente dell’associazione per il quadriennio 2025-2029.
Sburlati, torinese, attuale CEO e socio di minoranza di Pattern S.p.A., guiderà il comparto in un momento cruciale. Il settore moda-tessile-accessorio – che impiega oltre 500.000 persone e ha generato nel 2024 un valore di 90 miliardi di euro (di cui l’80% legato all’export) – si trova infatti ad affrontare sfide complesse, tra cui il calo delle esportazioni (-5,3% nel primo semestre 2024) e le crescenti difficoltà delle PMI.
“Solo un tessuto imprenditoriale forte, unito e innovativo potrà mantenere l’Italia al centro della scena mondiale della moda.”
— Luca Sburlati
Il rafforzamento delle PMI è dunque il cardine di una nuova visione industriale, in cui competitività, sostenibilità e coesione diventano le parole d’ordine.
Confindustria Moda si prepara così ad affrontare i prossimi anni con una leadership decisa a valorizzare le eccellenze diffuse del Made in Italy, puntando su collaborazione, trasparenza e innovazione per costruire il futuro della filiera.
DUE LE DIRETTRICI DEL NUOVO MANDATO
1. Azione tattica per gestire l’incertezza globale
Sburlati ha sottolineato la necessità di misure tempestive per sostenere le aziende – in particolare le PMI – in un contesto segnato da instabilità geopolitica, rincari energetici e concorrenza internazionale.
2. Strategia di consolidamento strutturale della filiera
Con il 60% delle imprese del comparto caratterizzate da un fatturato tra 5 e 30 milioni di euro, il rafforzamento delle PMI diventa fondamentale per garantire la competitività dell’intero sistema moda italiano.
I PILASTRI PROGRAMMATICI DELINEATI DA SBURLATI
Le misure di supporto del governo
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250 milioni di euro per sostenere la transizione ecologica e digitale del comparto.
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Incentivi e contributi a fondo perduto per aiutare le PMI a superare le attuali difficoltà economiche.
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Aggregazione tra imprese: promuovere reti e alleanze tra PMI per aumentare l’efficienza e affrontare i mercati globali.
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Internazionalizzazione con strumenti finanziari dedicati: facilitare l’accesso a finanziamenti agevolati per affermarsi all’estero.
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Responsabilità di capo filiera: introdurre un sistema che garantisca trasparenza, legalità e qualità lungo tutta la catena produttiva.