Il fenomeno dell’overtourism torna al centro del dibattito pubblico in Italia. Secondo un’indagine di Changes Unipol realizzata con Ipsos, riportata da Caterina Maconi su la Repubblica lo scorso 7 luglio, il 56% degli italiani considera il sovraffollamento turistico un problema concreto.
Oltre la metà della popolazione (52%) conosce già il termine “overtourism” e la percezione di disagio cresce tra i più giovani: il 57% della Generazione Z lo riconosce come una criticità, seguiti dai Millennial (55%) e da Gen X e Boomer (48%).
Il fenomeno viene percepito principalmente in:
- Estate: 51%
- Primavera: 21%
- Tutto l’anno: 15%
Tra gli aspetti connessi, emerge la questione delle key box e del self check-in, vietati dal Ministero dell’Interno dalla fine del 2024: il 53% degli italiani è favorevole alla restrizione, mentre il 33% si dichiara contrario.
Altro tema centrale è quello degli affitti brevi, ritenuti un problema dal 35% degli intervistati, mentre il 19% li considera un’opportunità. Inoltre, il 54% è favorevole all’introduzione di regole più rigide per gestire questa forma di locazione.
Soluzioni proposte dagli italiani per affrontare l’overtourism:
- Miglioramento delle infrastrutture
- Potenziamento della mobilità
- Creazione di servizi dedicati ai residenti
- Promozione di un turismo sostenibile
- Pedonalizzazione dei centri storici
Nonostante le criticità, il turismo rimane una risorsa fondamentale: il 64% degli italiani lo vede come un’opportunità economica, mentre solo il 9% lo percepisce come un problema prevalente.
Benefici riconosciuti:
- Aumento dell’occupazione
- Valorizzazione della cultura e delle tradizioni
- Crescita delle entrate fiscali
- Incremento di eventi
Criticità segnalate:
- Incremento dei rifiuti
- Affollamento
- Caro affitti
- Traffico
- Aumento del costo della vita
- Danni ai beni culturali
Un quadro complesso che richiede un equilibrio tra sviluppo turistico e tutela della qualità della vita dei residenti.