All’Europa serve un nuovo patto tra governi, istituzioni e grandi imprese per riconquistare competitività, fungendo da motori di innovazione e sostenibilità per il valore industriale europeo.

Forum di Cernobbio – Daniele Franco, già direttore generale di Banca d’Italia ed ex ministro dell’Economia, ha partecipato all’analisi curata da Teha Group e Philip Morris, arrivata in un momento complesso: due conflitti globali e un’Unione in difficoltà strutturale rispetto a Stati Uniti e Cina.

Il ritardo europeo: numeri e confronto globale

Il quadro tracciato è impietoso:

  • Fatta 100 la produttività del 2000, oggi gli Stati Uniti sono a 125,1, mentre quella europea si ferma a 38,8 dollari per ora lavorata, meno della metà rispetto ai 79,6 dollari degli USA.
  • Sul fronte dell’innovazione, l’Europa sconta un evidente ritardo: tra le prime cinque aziende mondiali per numero di brevetti non compare alcuna europea. Samsung, in testa alla classifica, ha depositato tanti brevetti quanto le prime quattro aziende europee messe insieme.

Il ruolo decisivo delle grandi imprese

Lo studio evidenzia come molte aziende “fenice” abbiano saputo reinventarsi in settori in difficoltà, innovando e riposizionandosi con successo in mercati emergenti.

  • I loro lavoratori creano un valore aggiunto 3,2 volte superiore a quello delle PMI.
  • Investono il 42% del totale privato in ricerca e sviluppo.

La proposta: un patto in quattro pilastri

  1. Persone: programmi di formazione e riqualificazione per affrontare la transizione tecnologica.
  2. Tecnologia: sostegno a ricerca, sviluppo e digitalizzazione.
  3. Sostenibilità: politiche per la transizione ecologica delle filiere produttive.
  4. Catene di fornitura: riduzione della frammentazione per creare un vero mercato unico europeo.

Un patto tra istituzioni e imprese leader dovrebbe favorire l’accesso ai finanziamenti, l’innovazione aperta, la collaborazione con le PMI e una maggiore integrazione a livello comunitario.

Criticità e domande aperte

Nonostante queste eccellenze, l’Europa soffre di una mancanza di visione strategica. Settori chiave come semiconduttori e apparecchiature elettriche trainano l’innovazione globale, ma spesso restano “prigionieri” di strategie non lungimiranti.

Daniele Franco si interroga su come:

  • semplificare la regolamentazione;
  • coordinare le politiche industriali;
  • finanziare le aziende ad alta tecnologia.

Il Forum di Cernobbio lancia un messaggio chiaro: senza un’azione congiunta tra aziende e istituzioni, il divario con Stati Uniti e Cina rischia di allargarsi ancora. La prossima mossa spetta a Bruxelles, chiamata a trasformare questa visione in politiche concrete e coordinate dell’Unione Europea.

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